SPEGNI IL TELEFONO E CAMMINA!

WORKSHOP

The Contemporary Flaneur

A CURA DI

Giada Montomoli

Abbiamo sempre un telefono in mano, pronti a rispondere a un messaggio, a ricevere una chiamata, a postare una foto nei social, e molto spesso non prestiamo molta attenzione a ciò che quotidianamente ci circonda.

Il workshop The contemporary flaneur si basa sulla psico-geografia: una metodologia d’indagine dello spazio urbano creata nei primi anni cinquanta dal movimento di avanguardia artistica dei letteristi. La prima parte del workshop è stata dedicata proprio all’introduzione di quegli artisti che usavano il cammino come fonte di ispirazione.

Interfacciandosi con studenti provenienti da indirizzi diversi, Giada Montomoli chiede a ognuno di tracciare linee totalmente casuali su un foglio, muovendosi a destra e a sinistra, in su e in giù, in modo tale da inventare una mappa percorribile dal vero: quest’esercitazione è ispirata a un’opera d’arte di Yoko Ono che si chiama Map Piece, nella quale dice: «disegna una mappa e seguila in modo dettagliata». Dopo la realizzazione dello sketch, infatti, i ragazzi escono e vanno in giro facendo foto e video di tutte le cose di loro interesse. Durante il percorso potevano anche cambiare tragitto, dato che era possibile trovare degli ostacoli (come ad esempio strade chiuse), oppure erano liberi di lasciarsi trasportare dal proprio sesto senso e decidere di intraprendere una nuova strada. Una volta tornati in classe avviene l’elaborazione di una presentazione, in cui è presente sia lo sketch realizzato all’inizio che il percorso effettuato tramite il GPS, in modo da mettere a confronto i due percorsi.

Di base ognuno dei partecipanti ha trovato qualcosa di interessante o semplicemente un “aha moment”, come viene definito da Montomoli: un momento che cattura l’attenzione a tal punto da far fermare ciascuno a osservare qualcosa o da farlo ritornare in un luogo specifico. Perché alla fine questo è l’obiettivo del workshop: diventare flaneur, riscoprire qualcosa di sopito, il piacere di camminare, osservare, vivere a testa alta e farsi ispirare, liberi dalle catene della tecnologia. 

Annalisa Giliberto