RACCONTARE LA MODA NEL FUTURO

WORKSHOP

Nuovi percorsi narrativi nel giornalismo di moda

A CURA DI

Letizia Schätzinger

Raccontare, sperimentare e non avere paura delle novità: sono le tre qualità che in questo workshop non possono mancare. 

Si potrebbe anche aggiungere un pizzico di curiosità per il mondo della moda e per tutto ciò che a esso è correlato, in particolare se su questo stesso mondo si vuole gettare uno sguardo “critico”. Il complesso ambito della comunicazione è comprensibile solo se si accetta di seguire il flusso frenetico dei social e delle loro regole: condivisione, engagement, trending topic. Sarà per questa ragione che oggi una delle soft skills più apprezzate è il sapersi mettere in gioco, affrontando e commentando in prima persona questioni anche bollenti. Parlare di fashion non è cosa da poco; la moda è un riflesso iconico dell’attualità, che racchiude e segue l’andamento dei trend.

E oggi, come parliamo di moda? Ce lo spiega Letizia Schätzinger attraverso una presentazione delle principali soluzioni che la moda ha utilizzato, sta utilizzando e forse, anticipando i tempi, utilizzerà per comunicare e parlare di sé. Se prima la carta era l’unico medium possibile, da quando sono entrati in gioco altri concorrenti l’ago della bilancia dell’efficacia comunicativa si è spostato a loro favore. I social hanno preso piede grazie alla libertà che concedono, garantendo un immenso potere non più soltanto a una piccola élite competente. Il flusso di commenti e like tendono tuttavia ad allontanare il centro della discussione preferendogli un’informazione sfusa e atomizzata. Questo non vuol dire che la qualità delle informazioni non sia più la stessa di un tempo, ma è sicuramente più difficile da riconoscere. Nel labirinto della nuova fashion communication ci sono, però, alcune personalità che riescono a emergere con nitore: Michele Ciavarella e Angelo Flaccavento.

Un meccanismo che si è però innescato inevitabilmente è la perdita di autorevolezza dei grandi magazine. La loro parola rimane comunque ai vertici della catena comunicativa, ma Vogue, Grazia, Elle non riescono più ad avere quell’eccezionale esclusività. I trend ormai vengono creati sui social, gli eventi sono sponsorizzati prima in rete che offline,gli utenti sono i primi fruitori della notizia, soprattutto nel periodo post-pandemico. Conversando davanti a un caffè, Schätzinger mi spiega come secondo lei l’innovazione sia rappresentata soprattutto da TikTok. Molto diffuso tra i giovani, questo social è un motore economico, collettivo e culturale che ha invaso ogni ambito, regalandoci una nuova freschezza rispetto ai media tradizionali. Avendo ormai abbandonato il giornalismo classico, Letizia si concentra totalmente su questa novità esplosiva, integrandola con progetti come fanzine ed eventi collegati.

E gli studenti? La nostra generazione percepisce il magazine come un surplus, percepisce il “peso” della carta, ma è altresì vero che l’eterno ritorno delle mode non riguarda soltanto i vestiti vintage, bensì anche il lifestyle. Non è detto che tra qualche anno si cambi rotta, ritornando ad apprezzare la lettura senza la mediazione di uno screen; ma per adesso il futuro più plausibile rimane quello individuato dalla giornalista Letizia Schätzinger: TikTok.

Rebecca Rossi