I VOLTI DELLE MASCHERE

WORKSHOP

La maschera scenica

A CURA DI

Antonella Castelli

C’è sempre un regista dietro a un lavoro teatrale: è lui a fornire le chiavi di lettura della propria opera al mascheraio. Senza possibilità di affidarsi al proprio estro, il mascheraio è guidato dall’orientamento stilistico del regista: qui invece, studenti e studentesse sono artigiani liberi, e la chiave di lettura è affidata esclusivamente allo loro fantasia. 

Il workshop intensivo La maschera scenica, guidato dalla professionista Antonella Castelli, affronta le tecniche progettuali e strutturali utili alla creazione di maschere teatrali. Partendo da una maschera neutra realizzata con cartone e fogli di giornale, i partecipanti sono invitati a giocare e lavorare con materiali come carta velina, spago, filo di ferro, piume e stoffe, al fine di creare un pezzo di design espressivo, studiando e sperimentando modalità realizzative di uno degli oggetti più importanti in teatro. Il prodotto non solo deve essere visivamente apprezzabile, ma anche funzionale all’utilizzo, cioè leggero e comodo, un giusto compromesso tra maestosità ed efficacia. 


La manualità è sicuramente un’inclinazione molto apprezzata per il conseguimento di questa esperienza, soprattutto a livello tecnico: ma non basta. È la creatività il segreto di qualsiasi maestro mascheraio, accompagnata da una buona autovalutazione, che rende possibile il perfezionamento del proprio gusto estetico. Un processo di valutazione, questo, agevolato da una continua interazione tra persone che lavorano, criticano e si ispirano a vicenda. Numerosi materiali e texture differenti, accompagnati da un caloroso vociare, completano uno splendido quadro di colori e sensazioni molto diverse, da cui può avere origine una maschera dal brutto aspetto come quella di Brighella, il servo attaccabrighe, o la bellezza ed eleganza di un personaggio come quello di Flaminia, l’innamorata determinata.


Il progetto non deve per forza rappresentare un personaggio in particolare, ma deve invece rimandare al gusto estetico e alla personalità del creatore. Alcuni prototipi già realizzati allestiscono la scrivania dell’insegnante: corone di foglie secche e ramicelli colorati donano un’aura sognatrice e fiabesca a questi volti senz’anima.

Elisa Migliorata