L’IMPOSSIBILE CHE DIVENTA POSSIBILE

WORKSHOP

Humanverse: Phygital Experience

A CURA DI

Martin Romeo

Avete mai visto Ready Player One? Questo film che parla di un mondo condiviso completamente virtuale, un enorme macrocosmo di pura fantasia, di cose che non esistono, quel minestrone cultura pop e non… Dopo quello che ho visto oggi al workshop di  Humanverse – Phygital Experience, condotto da Martin Romeo, posso affermare con certezza che ci stiamo avvicinando sempre di più a questa “utopia” virtuale. Come? Tramite l’applicazione dei visori VR al mondo del Metaverso.

E tuttavia proprio il concetto stesso di “metaverso” è molto ampio: esistono tanti metaversi, ognuno creato da una o più persone, soggetti pubblici o individui comuni, sviluppati per i motivi più disparati come mostre d’arte digitali, realtà parallele ispirate a film… Ebbene gli studenti del workshop avevano come compito quello di scansionare oggetti reali trovati all’interno del campus di NABA o in casa propria con un’apposita app e di inserirli poi in alcune stanze virtuali del sito spatial.io, ricorrendo anche a programmi di modellazione 3d e a generatori AI di immagini. Una volta scelto un tema cardine, gli studenti, suddivisi in gruppi, hanno dato libero sfogo alla propria immaginazione. Quello che è iniziato come un gioco ha poi ben presto mostrato tutte le proprie potenzialità, dando origine a una realtà in cui si meticciavano mondi diversi, mescolando personaggi del Signore degli Anelli alle ambientazioni di Harry Potter

Tra gli output più originali creati all’interno del workshop, affascinante è stato quello di un universo nel quale i personaggi camminano su libri giganti, oppure la realizzazione di un letto nel quale dormono i nostri sogni. L’ultima parte del corso consisteva nell’abitare il proprio mondo virtuale grazie ai sensori VR. Fin troppo incuriosito da questa opportunità, ho chiesto il permesso al tutor di provarli: e vivendo io stesso per la prima volta quest’esperienza, ho compreso con chiarezza le grandi potenzialità di questa nuova tecnologia.

Alessandro Battini