UNO PER TUTTI, TUTTI PER IL FUTURO

WORKSHOP

Foulard from future

A CURA DI

Alessandra Modarelli

Un accessorio dalle origini storiche lontanissime, utilizzato per scopi e in modi tra i più diversi: il termine foulard deriva dal provenzale foulat, che a sua volta deriva dal verbo foular, che significa “follare”. 

Quest’ultima parola è un termine tecnico, che sta ad indicare un processo di lavorazione specifico, con lo scopo di rendere il tessuto più compatto e resistente. Gli studenti cominciano da un’immagine, prodotta con criteri non letterari, bensì legata a un loro sogno, discusso in classe con la docente. Questo permette al subconscio artistico di non essere influenzato dalla coscienza e dunque di avere un distacco da narrazioni dominanti: solo così si potrà avere un accessorio di moda davvero originale. Gli studenti sono liberi di creare questo racconto in modo più o meno personale, e di creare un’immagine da impaginare e da incorniciare  coerentemente, aggiungendo poi  un logo personale.


Il secondo giorno ha visto come ospiti  i ragazzi del collettivo C.O.R.I.A.N.D.O.L.I, che hanno esposto il loro lavoro con il magazine fondato da Alessandro Merlo, con una caratteristica estetica e una personale visione del mondo del fashion. In particolare è stato interessante notare, fin dal loro modo ironico e irriverente di porsi, la loro capacità originale di scardinare gli stereotipi di bellezza, di cura e di compostezza. Dopo questa presentazione i ragazzi hanno dato sfogo alla loro creatività svolgendo un lavoro di styling, usando accessori, abiti e tessuti per arrivare a un’immagine adatta per il magazine di C.O.R.I.A.N.D.O.L.I.


Una volta mandato in stampa il proprio lavoro, per avere un mockup concreto e creare uno shooting, a fine progetto ci sarà una commissione esterna che verrà a visionare i progetti e decreterà il migliore. Se gli studenti decidessero di stampare i loro progetti sul foulard potrebbero pensare ad una ipotetica mostra dei loro progetti. Tra i casi più interessanti, c’è sicuramente la creazione di tre ragazze: l’immagine pensata per il loro foulard ha sfruttato colori accesi e texture diverse, per mettere al centro, incorniciata da carte da gioco e in un’atmosfera irriverente e burlesque, il profilo di una ragazza, tagliato dal naso in giù, con una sigaretta alla bocca e una pelliccia. Cosa c’entra, dunque, un foulard con le tematiche di inclusività promosse dai C.O.R.I.A.N.D.O.L.I.? Questo accessorio, molto semplice e comune, ha un legame speciale con la persona che lo indossa: per la sua versatilità, ognuno lo può portare a modo suo. Inizialmente usato solo come copricapo, oggi è diventato un simbolo di diversità, uno spazio di espressione, un veicolo di messaggi culturali e sociali.

Carlotta Beltramo