
Pensare in bianco e nero
WORKSHOP
Film Photography. Sviluppo e stampa in bianco e nero
A CURA DI
Daniele Marzorati
La fotografia analogica sta vivendo una seconda vita: a oggi sempre più persone la praticano attivamente, soprattutto i più giovani.
Il workshop Film Photography vuole far provare il fascino vintage che il bianco e nero dona alle pellicole, l’emozione di caricare ed estrarre manualmente un film dalla macchina e l’attesa di scoprire i propri scatti. Esso incarna il crescente bisogno di fare un passo indietro e tornare a un rapporto più fisico con l’immagine attraverso la fotografia analogica, nonostante questo processo sia paradossalmente costoso, rischioso e macchinoso.
Cosa spinge i ragazzi verso questo mondo? Una delle prime motivazioni è il gusto dell’attesa. Viviamo un periodo storico in cui ci viene chiesto di essere veloci, efficienti e smart: l’analogico è lento, calmo e rappresenta l’arte di aspettare. Quando si scatta su pellicola, i risultati non possono essere visti immediatamente, poiché sono frutto di un processo di elaborazione di natura fisica, dilatato nel tempo, che stimola il desiderio. La seconda caratteristica che distingue l’analogico dal digitale è che il primo ha una sola pellicola: dunque niente scatti illimitati. Avendo un limite di fotogrammi, si presta più attenzione allo scatto e ciò ha un impatto sulle modalità di pensiero e di concepimento della fotografia stessa. La terza motivazione è il “pensiero in bianco e nero”. I nostri occhi sono costantemente bombardati da immagini luminose e colorate a tal punto da aver quasi perso la sensibilità verso i colori naturali. I filtri dell’analogico ci riportano a un mondo solo apparentemente datato, facendoci riscoprire le infinite sfumature che si collocano tra i due colori più neutri che esistono: il bianco e nero. Questo ci fa ricordare che esistono infinite possibilità di combinazioni e che sta solo all’occhio del fotografo andare a scovarle, giocare con loro e fissarle in immagini.
Il mondo della fotografia ha un fascino particolare, sia che lo si pratichi per hobby o che faccia parte del proprio lavoro. Pur restituendo una porzione di realtà, essa permette di vedere le cose, le persone, la natura sotto un’ottica diversa. Pensare in bianco e nero è un’arte.
Carlotta Beltramo