Workshop a cura di Alessandro Chessa
Sistemi che apparentemente non hanno nulla in comune tra loro possono sorprendentemente rivelare similarità nascoste. Una classe di studenti e la rete internet, ad esempio, condividono lo stesso tipo di architettura nella struttura delle interazioni che le animano: una sorta di “scheletro” che indica quali parti di ciascun sistema interagiscono tra loro.
La struttura della rete formata dai contatti di ognuno di noi è di fondamentale importanza nel determinare il comportamento collettivo. Per questo motivo la “teoria delle reti” ha assunto un ruolo centrale nella scienza della complessità.
Il workshop curato da Alessandro Chessa fornisce un’introduzione alle reti e ai sistemi complessi con l’obiettivo di capire le loro caratteristiche e il loro comportamento. Agli studenti coinvolti sono stati così inizialmente illustrati gli strumenti offerti da Google Workspace, una suite di software per la collaborazione: fine principale è generare la rete della classe, l’intreccio di interazioni e connessioni tra i singoli individui.
Sulla base di un questionario legato alla propria identità e alle interazioni avvenute nei due giorni di workshop, gli studenti hanno sviluppato una complessa rete di collegamenti tra loro stessi, individuando la persona più ‘centrale’ della classe, colui che più ha interagito all’interno del gruppo. Un modo, questo, per tradurre la complessità nella concretezza di un ambito quotidiano, comprensibile da tutti.
Giorgia Stucchi