Estetica e tecnica del glitch

Workshop a cura di Gianluca Sancristoforo
La tecnologia non smette mai di stupirci; è in continua evoluzione, e ogni giorno di più minimizza il rischio di imprecisioni, di scarti, di derive impreviste. Nonostante ciò i nostri dispositivi, all’apparenza impeccabili, sono ancora soggetti a errori, talvolta inspiegabili: si tratta di glitch. Questo fenomeno rappresenta un limite della tecnologia; tuttavia dove la macchina vede un errore, l’occhio umano riconosce un’opportunità per creare nuove forme d’arte.
Il workshop tenuto da Giorgio Sancristoforo, musicista e sound designer, si pone come obiettivo quello di far conoscere ai ragazzi l’estetica del glitch, avvicinandoli alle potenzialità della sua applicazione e stimolandoli a utilizzarlo in innovativi tessuti sonori. Dopo un excursus storico e tecnico sulla musica noise, su quella elettronica e sulla prime sperimentazioni del glitch, i ragazzi si sono addentrati nel mondo della musica sperimentale, creando una base composta letteralmente da errori: hanno distrutto un suono per poi costruirne uno nuovo.
In questi casi le conseguenze degli errori sono state più importanti degli errori stessi, dal momento che hanno creato variazioni imprevedibili e per questo sempre uniche.
Giorgia Stucchi