Cinema, teatro e Realtà Virtuale

Workshop a cura di Omar Rashid
Cambiare identità, appropriarsi di storie altrui, intrufolarsi in ambienti che non ci appartengono, anche i più distanti dalla nostra quotidianità e dalle nostre abitudini. Un’utopia, se non fosse per le possibilità offerte dalla Realtà Virtuale (VR), grazie a cui riusciamo a immergerci nel profondo in luoghi e tempi lontani, fruibili a 360°. Osservare da tre metri di distanza un vulcano in eruzione, o visitare ogni singolo angolo delle città più importanti d’Italia, è ora possibile persino nel bel mezzo di un lockdown nazionale, seduti sul proprio divano di casa.

I lavori di Omar Rashid – art director, regista e produttore, fondatore del progetto multimediale Gold – indagano le potenzialità delle nuove tecnologie VR, permettendoci di esplorare uno spazio fisico ben definito, e di poterlo condividere in esperienze sociali collettive.

Tracciando la vicenda evolutiva del linguaggio cinematografico e di quello teatrale, il workshop Cinema, Teatro e Realtà Virtuale compie un excursus della storia del grande schermo per mostrare il successivo cambio di paradigma rappresentato dalla VR: lo sguardo perennemente in camera, una brusca rottura della quarta parete e il coinvolgimento totale dello spettatore scrivono delle regole inedite nella realtà dell’audiovisivo. Indagando crescenti livelli di empatia tra voci e narrazioni, i partecipanti del workshop ipotizzano nuovi quadri di ricerca nell’uso della VR, proponendo situazioni e sceneggiature che sfruttano a pieno questi rivoluzionari principi della scena audiovisiva, in un contesto in continua evoluzione.
Gaia Garghentini