Workshop a cura di Meytal Cohen e Beatrice Bottini
La nostra pelle ci tiene insieme, come un tutt’uno: ci avvolge, ci protegge e rende manifeste le nostre sensazioni; da sempre è anche una tela bianca, sulla quale esprimere la nostra interiorità.
Ricorrendo a un’antica pratica e tradizione come l’henné, le cui origini risalgono a circa cinquemila anni fa, siamo capaci di ritrovare la connessione interpersonale che abbiamo dimenticato a causa della pandemia. L’arte temporanea del tatuaggio ci permette di riguadagnare fiducia in noi stessi, e di renderci conto del reale significato del tempo in una società così frenetica.
I partecipanti al workshop Tat-Two for Tattoo, guidati da Meytal Cohen e Beatrice Bottini, vengono suddivisi in coppie e coinvolti in un’esperienza di arte e condivisione. Dopo una prima parte di prove e schizzi su carta, ogni coppia è chiamata a trasferire sulla pelle con l’henné i disegni precedentemente realizzati. Gli studenti si tatuano reciprocamente, creando una piacevolissima atmosfera di interscambio artistico ed emotivo.
L’intento principale è quello di trasmettere le potenzialità, i valori e le tecniche di quest’arte, cercando di ritrovare quella condivisione e quel contatto persi e dimenticati negli ultimi, fin troppo lunghi, mesi.
Gianluca Guzzi