Intervista a Elena Campa

Un suo autoritratto in poche parole?

Mi vedo come una persona appassionata al suo lavoro, e ora come ora anche un po’ imbarazzata (sorride). Mi piace avere a che fare con gli altri e mi reputo una persona simpatica, amichevole, curiosa ed estroversa. Sono appassionata ai processi della stampa e della grafica, sperimento tecniche diverse anche utilizzando macchinari meno recenti e tecniche di stampa artigianali.

Quali sono gli strumenti che usi nel tuo lavoro e come sono cambiati negli ultimi anni?

Personalmente preferisco il processo di stampa realizzato con il lavoro di macchinari meno recenti rispetto a modalità più nuove e tecnologiche. Sicuramente un cambiamento positivo apportato dalle nuove tecnologie è il fatto che hanno permesso una più facile, veloce ed immediata comunicazione
anche a livello internazionale. Le evoluzioni più eclatanti riguardano comunque la scala industriale, il che ha penalizzato la sfera artigianale, che non ha conosciuto particolari evoluzioni. Le tecniche in generale
si sono sviluppate secondo il principio di massima resa e minima spesa.

Cosa vorresti che i ragazzi si portassero a casa da questo workshop?

Mi piacerebbe che riuscissero ad imparare e intraprendere un approccio analogico alla progettazione. Alcuni gruppi stanno portando avanti progetti molto interessanti sulla base del concetto di rivoluzione, concetto del quale ognuno di noi ha una propria idea. Per me è molto interessante proporre a questi ragazzi un tema come la libertà di espressione: stanno infatti lavorando attraverso le proprie esperienze, le proprie scelte e le proprie interpretazioni differenti per indagare il significato della parola “rivoluzione”.
Giulia Russo e Gabriele Omarini